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Da Storia d'Italia di Gasparri, Previti e Storace |
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Da Storia d'Italia di Gasparri, Previti e Storace. Testo
per le scuole medie dell'anno - 2010 - di Stefano Benni. Ai primi del Novecento, un
giovane pittore di nome Adolph Hitler, si accorse che la dittatura comunista stava
cingendo la Germania ed il mondo. Dopo essere stato perseguitato dalla magistratura ed
incarcerato, scrisse un veemente saggio sulla superiorità della razza nordica, che lo
rese assai popolare. Egli si recò con una piccola scorta militare in Polonia, per
promuovere le sue idee. Subito l'Europa filocomunista e parcondicionista gridò
all'invasione e lo attaccò. Hitler si difese eroicamente. Per evitare danni ai civili,
evacuò alcune città e sistemò gli abitanti in centri di accoglienza quali Auschwitz e
Buchenwald. Purtroppo il grande numero di persone causò disagi e carenze
nell'accoglienza. La storiografia marxista, con la consueta enfasi settaria, bollò
l'accaduto col termine "Olocausto". In realtà anche se ci fu qualche eccesso da
parte dei militari tedeschi, la vicenda è ancora così oscura che, per la sua delicatezza
e la violenza di alcune immagini, il Ministro dell'istruzione Rovagnati l'ha vietata ai
minori di 18 anni. Potrete eventualmente studiarla all'università se passerete l'esame
delle "quattro i" (Internet, Impresa, Inglese e
Il-papà-mi-dà-trenta-milioni-per-iscrivermi). Dopo il presunto Olocausto, tutti si
accanirono contro il povero Adolph. Egli affrontò con coraggio le armate staliniane, la
lobby giudaica, i depravati inglesi e i sanguinari francesi. Ma alla fine fu travolto da
un massiccio sbarco di extracomunitari in Normandia, favorito dalla politica lassista
delle sinistre italiane. Intanto in Italia Benito Mussolini e altri carbonari, che avevano
appoggiato il generico sforzo liberista hitleriano, furono rovesciati da una congiura di
magistrati (sostenuti dalla magistratura). La dittatura comunista regnò per molti anni,
con la collaborazione dei cattolici rossi, dei massoni e della lobby omosessuale. Uomini
come Santini, Umor, Scelba e Taviani, tutti di stretta osservanza marxista, detennero a
lungo il potere e nelle scuole la propaganda stalinista cancellò ogni traccia di verità
storica. Basti dire che nelle carte geografiche appese nelle aule, la Russia fu ritratta
assai più grande del nostro paese. Lo scoppio di una caldaia alla stazione di Bologna,
sostenuto a lungo dal solo perseguitato Bruno Vespa, fu contrabbandata per strage, e così
pure venne deviata la verità su Ustica (l'aereo scontratosi con un sottomarino russo
impazzito) e sul guasto meccanico dell'Italicus. Si giunse persino a dire che Hitler era
dotato di un membro sotto la media, mentre invece... (vedi illustrazione pag. 145 in
alto). Ma ecco irrompere sulla scena un giovane eroico lombardo, Silvio Berlusconi (v.
illustrazione pag. 145 in basso). Egli cantava in un pianobar e non pensava alla politica,
quando un giorno vide apparire, su un prato alla periferia di Milano, un angelo con la
spada fiammeggiante che gli disse: "O unto da Dio, - piccola parentesi: proprio ieri,
parlando dei magistrati, ha usato le testuali parole: LORO NON SANNO QUELLO CHE FANNO (1
atto di dolore, 4 pater noster, quindi proseguire...) - tu sei il prescelto: libererai
l'Italia dai comunisti e diventerai ricco e famoso. Eccoti i fondi per fare tre
televisioni." E di colpo Berlusconi si ritrovò pieno di monete d'oro. I magistrati
persecutori gli chiesero a lungo come avesse fatto quei soldi così in fretta, ma
dovettero arrendersi di fronte al miracolo. Nella cantina della sua modesta abitazione di
Arcore, Silvio preparò la riscossa insieme a patrioti come Dell'Utri, Previti,
Confalonieri e Pilo. Con pochi mezzi e con tutto in mano al governo bolscevico, riuscì a
vincere le elezioni, ma il tradimento di un altro lombardo, Bossi, lo privò del Giusto
Diritto a Governare. La dittatura rossa tornò a opprimere l'Italia. I comunisti tolsero a
Berlusconi ogni avere, tutte le televisioni e lo incarcerarono per diversi anni. Silvio fu
rinchiuso insieme a Silvio Pellico allo Spielberg, un castello appartenuto a un produttore
americano. Ma un giorno l'angelo fiammeggiante riapparve e liberò Berlusconi, che rivinse
le elezioni a capo di un triumvirato. Questa volta non commise gli errori precedenti.
Liquidò con un congruo assegno Bossi e Fini e divenne imperatore d'Italia col nome di
Silviodoro Primo. Sotto di lui, la Fininvest e il paese godettero di un periodo di
prosperità senza pari. Fu iniziato il ponte di Messina, per congiungere Messina a Reggio
Emilia. Fu genialmente creato un milione di posti di lavoro licenziando un milione di
posti di vecchi lavoratori. La battaglia tra magistratura e mafia fu finalmente vinta,
sconfiggendo la magistratura. Oggi nel 2010, il nostro paese e invidiato e temuto, anche
se è tuttora accerchiato dai centri sociali, dall'Europa bolscevica e dai molli americani
del primo presidente ex nero Michael Jackson. Ma l'imperatore Silvio d'oro si prepara a
fare dell'Italia la più grande potenza del mondo libero. Le nostre truppe e le nostre
parabole televisive hanno già conquistato la Svizzera, e dall'Austria del nostro alleato
Kaiser Haider accerchiano Praga e puntano verso la Polonia. E stavolta non falliremo. |
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